voodoogirl89 |
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| ok *-* non so se è troppo lunga O_O comunque la posto, poi fai tu christine xD Dimentica
I sotterranei erano in penombra. I fiochi riflessi delle candele accese, unico lume, danzavano sulle acque scure del lago, rendendole apparentemente meno sinistre e fredde. Il silenzio regnava sulla terra ferma, frammenti di specchio ai piedi delle tende porpora descrivevano un caleidoscopio di geometrie deformi, non un rumore, mentre una candida corona di fiori giaceva al loro fianco, circondata dal suo lungo velo nuziale. Un sospiro proruppe nell'aria, uccidendo la quiete. Un gemito. La coda di un mantello del colore delle tenebre si stagliava come una macchia intrusa tra le tende sanguigne, e il buio si mosse: un fantasma ammantato di nero annunciava la sua presenza dietro quel rosso, respirando forte. Poi, una minuscola e luccicante stella lasciò il volto della tetra figura e squarciò la penombra, andando ad infrangersi ai suoi piedi in un suono forse impercettibile, ma di cui soltanto l'ombra avrebbe potuto avvertire la pesantezza. Le lacrime di Erik cadevano veloci e incontrollabili. Dava le spalle a quelle acque, nelle quali avrebbe ancora potuto distinguere la scia di quella barca; avrebbe ancora potuto ascoltare le due voci innamorate intrecciarsi, sempre più lontane. La voce di lei... Quanto tempo era passato? Quante misere ore, giorni, mesi, questo ignobile essere senza Dio, quale egli stesso si definiva, aveva trascorso dalla fine della sua vera esistenza? Dall'ultima, angelica nota regalatagli dalla sua bella Christine, unica ragione per cui avrebbe potuto vivere giorni e giorni ancora pur con la consapevolezza del suo aspetto rivoltante? "Dimentica..." farfugliò Erik, nel vano tentativo di soffocare le brucianti lacrime che gli bagnavano il viso orribilmente sfigurato. "Dimentica..." Ripeteva, parlando al suo cuore.
Era ora di dimenticare. Era il Fantasma dell'Opera: non poteva piangere. Una promessa risuonava e viaggiava nella sua testa: non avrebbe mai più fatto del male. Mai più. Dimenticare. Doveva gettare ogni cosa nell'oblio più profondo. Ma affinchè ciò accadesse, occorreva una spinta nuova, un cambiamento, un'energia sconosciuta e misteriosa, della stessa potenza immane di quella che gli aveva permesso di scrivere il suo "Don Giovanni Trionfante". Un impulso vitale di grandiosa forza. Come?
"Dimentica, sciocco bambino...!" Dopo questo rimprovero, il miserabile Erik avrebbe voluto che nella sua mente si infiltrasse l'oblio allo stesso infimo modo con cui la quiete tombale fece nuovamente il suo ingresso in quella dimora sotterranea.ho lasciato ampia scelta per la continuazione xDxDxD
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