Federico128 |
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| È la più americana delle attrici inglesi. Così yankee nell'animo da aver appena pubblicato un album, Everything I've Got in My Pocket, di puro alternative country. Così poco inglese da avere avuto la sfacciataggine di andare a Nashville negli stessi giorni dell'uscita del cd a consegnare un premio a dei musicisti che forse non sospettavano che fosse una collega. D'altronde, Amanda Driver detta Minnie, londinese di nascita e losangelina d'adozione, infanzia dorata alle Barbados dove il padre miliardario scelse di trasferire per qualche anno la famiglia, non si è mai fermata di fronte a nulla. Neanche alle malelingue che, vista la lista dei fidanzati eccellenti (da Harrison Ford a John Cusak), provarono a liquidarla come «l'attrice più spinta di Hollywood». Quando finì il suo amore con Matt Damon e il suo ex pensò bene di raccontarlo a Oprah Winfrey e a qualche milionata di americani, la stampa Usa scelse subito con chi stare: con lui. Una settimana dopo lei si presentò alla cerimonia degli Oscar, dove era candidata come attrice non protagonista per Genio ribelle, tutta di rosso vestita in compagnia della mamma.
Da allora ha continuato ad affiancare al cinema il suo primo amore, la musica: debuttò come attrice proprio nei giorni in cui stava per siglare un contratto con la sua band. Ora la stampa la guarda con più rispetto. «E certo meglio lei come cantante, che Madonna come attrice. Forse è anche una cantante migliore di Madonna». Sarà per questo che Joel Schumacher l'ha chiamata nel cast della versione cinematografica del fantasma dell'opera dove interpreta Carlotta. Tanti attori americani sono stati scartati. «Non sanno cantare», ha detto il regista. Minnie, invece, sì.
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